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SCART, quando il rifiuto diventa arte

Lo smaltimento dei rifiuti a Roma non sarebbe più un grande problema – o lo sarebbe di meno – se partecipasse ai progetti promossi dalla Waste Recycling S.p.A. come per esempio SCART, utilizzando i rifiuti per creare vere e proprie opere d’arte da … non buttare.

Cos’è SCART ?

La Waste Recycling S.p.A. è un’azienda toscana con sede a Santa Croce sull’Arno che da oltre 20 anni si occupa di smaltimento dei rifiuti industriali e che si presenta come leader in Italia per le soluzioni innovative e tecnologiche di trattamento dei rifiuti, nonché per la sua iniziativa – che prende il nome di SCART – con la quale negli anni ha dimostrato, partecipando a varie fiere nazionali e internazionali, quanta “bellezza” ci sia e quanta utilità esiste in molte delle cose che finiscono in discarica. L’idea di realizzare opere d’arte e installazioni eccentriche ed originali impiegando al 100% esclusivamente rifiuti e materiali di recupero tratti dai propri impianti di stoccaggio e trattamento è risultata vincente e avvincente.

Ogni anno, la Waste REcycling partecipa alla fiera internazionale sulla green economy di Rimini EcoMondo presentando sempre delle installazioni e degli stand che nel tempo sono diventate un’attrazione. Il modello “SCART” è, però, dilagante e da Arezzo a Manfredonia, da Firenze a Trapani, Napoli, Varese, Parma, Milano, Torino, Ferrara, Taranto, Grosseto, Catania, Como, Bari, Roma e persino Parigi è scoppiata la SCART-mania, con la realizzazione di numerose opere prodotte con scarti industriali: copertoni, lampade, chiavi inglesi, occhiali, dischi freno, coppe di reggiseno, ventilatori, cerchi in lega. Tutto fa arte.

Esempi di progetti e collaborazioni SCART

La Waste Recycling ha firmato una convenzione con l’Accademia delle Belle arti di Firenze e il Comune di Santa Croce sull’Arno per una serie di workshop che si svolgeranno nella Officina SCART allestita all’interno della sede W.R. in cui gli studenti trascorreranno delle settimane di formazione dove apprenderanno come applicare la creatività al recupero dei rifiuti. Gli studenti produrranno opere come saggio finale della partecipazione agli workshop. Ecco che le cornette dei telefoni diventano lampade, uno sportello di una macchina diventa una scrivania o il carrello del supermercato un divano, copertoni che diventano abiti da indossare.

Artisti indipendenti che lo desiderano possono, invece, presentare le loro opere 100% da recupero di rifiuti direttamente al sito dedicato “scartline.it” per partecipare alle future fiere per la salvaguardia ambientale. Le opere, invece, già realizzate, sono acquistabili attraverso il sito stesso.

L’obiettivo finale di questi progetti di recupero è quello di promuovere un comportamento e una consapevolezza culturale che porti migliaia di persone a spostare tonnellate di rifiuti dalle discariche agli stoccaggi per il recupero.

Si tratta, forse, di un’ambizione a cui aspirano molti operatori nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti, come la NIECO  nella provincia di Roma, non fosse altro che per restituire bellezza alla capitale.